Generazioni - Museo della Civiltà Romana

Generazioni - Museo della Civiltà Romana

Lo stile "George's" non conosce barriere generazionali.

Una visione interpretativa contemporanea, ricerca e memoria, per creare uno stile non condizionato da fattori anagrafici, un mix and match di heritage e modernità che da sempre distingue i nostri capi.

Ogni abito, ogni giacca, ognuno dei nostri capi, fino all'ultimo accessorio, è pensato e realizzato per mantenere nel tempo il suo carattere esclusivo, per essere un oggetto da indossare con piacere, slegato da ogni vincolo di mode effimere, senza per questo essere davvero "classico" nel senso stretto del termine.

Per sottolineare questo aspetto abbiamo pensato di interpretare sei personaggi, ognuno con esigenze, età e backgroud diversi, lasciando a ciascuno la possibilità di scegliere nella nostra proposta il proprio stile.

Sullo scenario rigoroso e monumentale del Museo della Civiltà Romana, all'Eur, il quartiere che si proponeva a metà degli anni trenta di reinterpretare la grandezza della Roma imperiale, abbiamo ambientato le nostre scelte, affidandoci alla "regia" di Silvio Laccetti.

 

Immagine 1 

Ludovica è la più giovane, il suo carattere è pratico, ma con i primi accenni di delicata femminilità.

Ha indossato il peacoat in soffice alpaca di Tagliatore, una maglia  flessibile e comoda, di Base Milano, ma dal fit sottolineato dalla totale assenza di cuciture, una lavorazione seamless, che grazie ad una tecnologia moderna elimina ogni cucitura, realizzando una maglia dalle caratteristiche uniche.

Il mocassino con morsetto bordeaux è una chiara citazione "seventies", in pelle morbidissima, una creazione di Mara Bini, designer calzaturiera veneta che ha fatto della qualità senza compromessi lo sfondo di ogni sua calzatura

 Il foulard legato tra i capelli è realizzato con un nostro disegno esclusivo dalla manifattura Arcuri.

 Immagine 2

Edoardo ha optato per una informale giacca camicia in velluto di Paolo Pecora, un mix equilibrato tra il carattere heritage delle work jacket, una sahariana ed una giacca militare.

Una scelta di estrema praticità senza rinunciare ad uno stile definito e caratterizzato, abbinata in questo caso con una maglia dolcevita in merinos, sempre di Paolo Pecora, ed il pantalone in galles di Santaniello, un tessuto di grande tradizione, in una interpretazione contemporanea con il taglio carrot a doppia pinces.

Immagine 3

Isabella, giovane designer, ha selezionato un outfit dal carattere heritage, caratterizzato dal contrasto di volumi tra la giacca in pelle washed di Andrea D'Amico, dal fit asciutto sul corpo e dalla linea sottolineata dalla cintura in vita ed il pantalone palazzo di Berwich, realizzato in un tessuto da sartoria spinato.

La maglia di Base Milano, realizzata con un filo consistente, ma estremamente morbido di merinos, non fa che accettuare il contrasto dei volumi, con il suo polso ampio, a proteggere la mano ed il collo ricco come una sciarpa, conferendo all'outfit un carattere da avventurosa aviatrice.

La coppola di Tagliatore è un dettaglio irrinunciabile che sottolinea il carattere di questo outfit cosi femminile ed intrigante.

Immagine 4

Nicola, studente di fisica, ha voluto interpretare un mood decisamente "new gentleman", una fascinazione irresistibile per un giovane gentiluomo affascinato dalle immagini iconiche di decine di film dove questo stile viene enfatizzato.

La contemporizzazione di questo stile trova nella nostra proposta terreno fertile.

Il cappotto spinato doppiopetto di Tagliatore, con martingala, è un classico irrinunciabile, qui in questa versione più facile, dai volumi contenuti e dalla lunghezza ridotta.

La giacca galles è realizzata in un prezioso tessuto in baby alpaca, in uno dei modelli più caratterizzati della capsule di Pino Lerario per Tagliatore, revers largo, decisamente "seventies", è esaltata dal gilet con piccolo rever, nello stesso tessuto.

Anche il pantalone di Berwich ha un carattere heritage sartoriale, con la sua esclusiva allacciature "gurka" ed il tessuto, una fantastica flanella di Vitale Barberis Canonico.

Una delle coppole di Stetson sarà il dettalio finale, che sottolinea lo stile di questo outfit.

Ma come sempre è la cravatta il punto focale da cui parte ogni prospettiva, chi ci conosce sa che dedichiamo a questo accessorio energie illimitate, nella convinzione che ora più che mai l'effimero sia fondamentale.

Una ricerca costante in collaborazione con uno dei più apprezzati artigiani della cravatta, Franco Arcuri, che negli anni ha stimolato ed assecondato ogni nostro desiderio per rendere unici i nostri accessori.

Tre pieghe, sfoderate, con una leggera anima interna per rendere il nodo soffice e naturale, cucite interamente a mano e realizzate in tessuti esclusivi, frutto ognuna di scelte attente tra grandezza dei disegni, tessuto e colori per adattarsi perfettamente alla nostra selezione di abiti e giacche.

 

Immagine 5

 Maria Grazia, anima di George's donna, ha scelto una delle giacche di Tagliatore, un doppiopetto dai volumi over, come si conviene alle giacche più di proposta del brand.

Il carattere di queste giacche abbandona i volumi dal fit asciutto delle passate stagioni, per assumere il tono di una giacca "rubata" al guardaroba dell'uomo, volumi quindi più ampi, accentuati ed enfatizzati, seppure attentamente armonizzati dalla sapienza sartoriale per avere un effetto finale equilibrato.
Anche il pantalone di Via Masini 80 acquista volume, una vita più alta, la gamba ampia ma composta, il tessuto piacevole, scattante ed elastico.
Un outfit dedicato ad una donna dinamica, che si muove con stile e praticità tra i mille impegni della giornata, con un'eleganza fatta di piccoli dettagli, qualità nei tessuti e stile personale.
Il carattere disinvolto è accentuato dalla palette dei colori e dei pattern: un rigoroso pied de poule per la giacca, fantasia floreale per la camicia ed il colore deciso del pantalone, il tutto fuso in una apparete casualità, un mood contemporaneo che dovrebbe contaminare tutto il nostro guardaroba.
La scarpa, uno dei mocassini di Mara Bini, ha un carattere decisamente "seventyes", grazie alla punta quadrata, al pellame naplak e soprattutto al colore cosi inusuale.
Immagine 6
Per me ho scelto il rigore che caratterizza da sempre il mio stile, per quanto indossi spesso spezzati o maglie, abbandonando temporaneamente la mia comfort zone, la mia "tuta da lavoro" è l'abito.
Questo è un micro pie de poule con una dominante marrone scuro, una lana con fibre di elastane, per un'abito da viaggio, ingualcibile, senza avere l'effetto di un tessuto tecnico.
Ma la vera differenza qui è nel il modello, realizzato in esclusiva per George's da Santaniello, brand campano con cui da alcune stagioni abbiamo avviato una colaborazione in co-branding, unendo nell'etichetta i nostri due brands: la giacca è un'eccezione nella nostra proposta, l'unica con spalla strutturata e completamente foderata, revers a lancia e pantalone sartoriale con la particolare cintura Gurka, incrociata sul davanti e con le due fibbie ai lati, un dettaglio normalmente riscontrabile solo su abiti realizzati su misura.
Per il cappotto ho scelto il Londra di Pino Lerario per Tagliatore, un giro di boa nelle vestibilità maschili, volumi decisamente più generosi, lunghezza sotto il ginocchio, monopetto, ma disponibile in nero spinato anche doppiopetto.
Il Londra anticipa gli orizzonti del brand pugliese, i bottoni in metallo nero, la spilla sul rever e l'etichetta nera caratterizzati dal monogramma PL identificano la Black Label di Tagliatore, intitolata al suo direttore creativo, distribuita in un numero ridotto di selezionate boutiques, incarnerà l'anima più innovativa del brand.
La cravatta, una stampa su tela di lana di un disegno classico ingigantito è come sempre frutto della collaborazione con Arcuri.
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1 commento

Molto carino e simpatico. Un modo di presentare la vostra collezione con eleganza e stile

Cristina De Luca

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